venerdì 27 ottobre 2017

Happy Things. Il mio viaggio del cuore verso Napoli

Sarà perché il tempo che ho trascorso qui è stato davvero troppo breve, sarà perché mi addormentavo tra le braccia di mia nonna con i racconti della sua vita in città ai tempi della guerra, sarà perché gli occhi lucidi di mamma e papà che parlando della loro vita qui, della storia e delle tradizioni che contraddistinguono da sempre questo luogo hanno fatto commuovere anche a me, ma a me Napoli fa letteralmente esplodere il cuore.

Nonostante l'accento non si senta poi molto, tutto ciò che sono oggi lo devo alla mia città nativa. Diffidate da chi dice che casa è il luogo dove vivi, casa è dove hai lasciato il tuo cuore e un pezzo del mio è sicuramente a Napoli, nelle luci della città, nelle fragorose risate, nell'orgoglio partenopeo, nella guerra ai luoghi comuni, nelle tradizioni, nel casatiello e nelle scenate napoletane.


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Gli scorci della città che affacciano sul mare poi, che ve lo dico a fare?
So che ci sono molte guide su Napoli, su cosa vedere e dove mangiare e vi consiglio di leggerle tutte e di appuntare tutti i luoghi e le esperienze che volete vivere.
La verità è che non c'è una sola verità su Napoli, ci sono le emozioni, i punti di vista, le sensazioni...è per questo che ogni angolo della città è percepito in maniera completamente differente.

Quello verso Napoli non è un viaggio normale, non potete programmare di andare a Napoli solo per vedere il Duomo ad esempio.
Se pianificate un viaggio a Napoli lo fate perché siete consapevoli di viaggiare nelle emozioni di una città che forse, più di tutte è la più bella, complicata incompresa del mondo.
Ti da tutto, nel bene e nel male.


Vi stupirete di sapere come, assistendo ad un dibattito culturale su Napoli ho ascoltato con attenzione due persone sedute allo stesso tavolo che distruggevano e osannavano Napoli con la stessa passione.

La verità è che entrambi avevano ragione.

Per anni ho sperato di tornare a Napoli. Di frequentare l'università nel cuore di Napoli e raggiungere la vista del mare, (e che mare) con una passeggiata di soli pochi km.
Per anni ho costretto papà a percorrere Via Caracciolo il sabato in centro semplicemente perché io volevo restare lì, imbottigliata nel traffico a guardare le luci di quella città che tanto amavo, incondizionatamente senza sapere il perché.

Ma lo ammetto, l'ho anche odiata e criticata tanto alla stregua di quella persona seduta al mio stesso tavolo che ho guardato con tanta tristezza e assenza di biasimazione.
La verità è che io, come lui, non la capivo più o forse avevo semplicemente paura di una città che a tratti non riconoscevo più.


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Ma tanto Napoli ti perdona e lo fa come credo nessun altro posto al mondo sa fare.
Lei non scappa e non ti si ritorce contro, lei semplicemente sta li, bella e calda come non mai e ti accoglie con un raggio di sole, perché a Napoli il sole esce sempre, prima o poi.


E a proposito di provenienze e test del DNA (qualcuno saprà di cosa sto parlando), io non ho alcun bisogno di fare nulla perché so per certo che nelle mie vene scorre il sangue di Napoli.
Come potrei spiegare altrimenti il calore che mi esplode in petto solo quando sono sotto questo cielo? 


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