sabato 16 ottobre 2021

Il coraggio di lasciare andare

Devo ammetterlo, non sono stata l'emblema del coraggio per gran parte della mia vita. A discapito di quello che pensavano tutti gli altri, contro mia ogni ragionevole idea.

È facile guardarsi con gli occhi di chi ti stima solo perché hai scelto di vivere delle tue passioni. Perché ti basta una giornata di sole per sorridere, perché hai vissuto la vita secondo le tue regole, pur inciampando, cadendo e facendoti male.

E quanto mi rendevano orgogliose tutte quelle persone che parlavano di me. Loro che non potevano sapere che in realtà stavo mentendo, solo per la paura di lasciare andare qualcosa che forse non esisteva già più.

Eppure lo sapevo che, a un certo punto della vita, occorre mettere un punto e andare a capo. Perché si cresce, perché si evolve. Perché cambiano gli obiettivi e i sogni diventano nitidi, e per inseguirli bisogna fare delle scelte. A volte dolorose.

E io quelle scelte le ho rimandate. Per tanto, troppo tempo. Perché ho sempre trovato qualcosa che contasse di più della mia felicità, come il fatto di non lasciare la famiglia, di non rinunciare all'amore. Perché forse cedere a quella scontentezza faceva più paura dell'ignoto.

Così ho fatto come quelle vecchie barche della poesia di Jacques Brel e mi sono ancorata al molo del mio porto sicuro. Ma a differenza degli altri il mio era malconcio e trasandato e lo sapevo che quel labile equilibrio, ottenuto con le mie sole forze, non mi avrebbe tenuto a galla ancora per molto. Ma non potevo lasciarlo andare, non ne avevo il coraggio.

Poi è arrivata la tempesta, come succede in ogni stagione della vita. E quel cavo che tiene la barca attraccata al molo si è spezzato. E io ero al timone di quella barca. Sola.

È stato in quel momento che ho capito che il destino mi stava dando una seconda opportunità, quella di partire verso l'oceano, maestoso, infinito e spaventoso, e lasciare alle spalle tutto ciò che era stata la mia vita in quel momento.

Dimenticarla? Mai. Mi aveva dato così tanto, e tanto mi aveva tolto, al punto da trasformarmi in quella che ero diventata. Non sono sicura del fatto che io sia riuscita a perdonare le mie scelte, quelle che hanno fatto felice tanti altri, quelle che hanno cambiato la vita ad alcuni, ma che hanno resa infelice me.

Ma ricordo di essere stata fiera e orgogliosa per aver avuto il coraggio di lasciare andare. C'erano altre barche prima di me che lo avevano fatto. E finalmente, ora, potevo raggiungerle.

Così ho avuto il coraggio di lasciare andare quel molo, senza se e senza ma. Quella vita, che ormai, non mi apparteneva più. E che forse non mi era mai appartenuta. Sono andata verso l'infinito, e forse anche n po' oltre. Ho scoperto di essere la donna più forte che io conosca. E mi sono sentita invincibile, imbattibile.

Senza voltarmi più indietro mi sono smarrita, e poi mi sono ritrovataEd è stato bellissimo.






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